Viaggio nella terra dei Maya e non solo

Il Cielo (con qualche nuvola) del Messico e l’indimenticabile guacamole

 

«Leggere» il cielo è una pratica molto antica a cui diverse civiltà si sono dedicate.
I Maya sono una di queste.

Con una precisione che ancora oggi stupisce, erano in grado di interpretare il cielo, il loro tramite per connettersi con l’universo.
Esperti di astronomia e astrologia, osservavano i pianeti e le stelle per prevedere eventi, organizzare riti religiosi e stabilire i momenti propizi per le celebrazioni e la semina.

L’eredità dei Maya, affascinante e misteriosa, dimostra come fossero un popolo incredibilmente avanzato in diversi ambiti, dalla precisione nell’architettura, al complesso sistema di scrittura attraverso i geroglifici, fino allo sviluppo di uno dei calendari più sofisticati.

 

Uno dei simboli della grandezza di questa civiltà è di sicuro Chichén Itzá. Il famoso sito archeologico con numerose costruzioni, alcune ben conservate altre meno, comprende l’iconica piramide a gradoni, El Castillo, una delle sette meraviglie del mondo che lascia davvero a bocca aperta. Costruita seguendo regole precise come se fosse un grande calendario in pietra, durante gli equinozi di primavera e di autunno, quando il sole colpisce la piramide con una particolare angolazione, si crea un gioco di luci e ombre che ricorda un serpente in movimento.
È possibile visitare anche il Gran Juego de Pelota, un vasto campo con un fenomeno acustico particolare attraverso il quale si possono sentire i suoni da un’estremità all’altra.
Naturalmente non può mancare l’osservatorio, El Caracol, con le finestre nella cupola allineate con la posizione di alcune stelle, e il Sacro Cenote, una piscina naturale di acqua dolce molto profonda, utilizzata per i sacrifici agli dei (i Maya erano anche questo), le cui pareti sono ora ricoperte da una fitta vegetazione.

 

Chichén Itzá è comodamente raggiungibile da Valladolid, una città coloniale, autentica, colorata e ricca di storia e di cultura. Proprio qui, attratti dall’insegna che diceva “Centro botanico, piante medicinali e produzioni mistiche”, siamo entrati in questa piccola realtà che vende rimedi per allontanare le negatività, trovare l’amore o per liberarsi dal malocchio.

 

Un clima completamente differente si percepisce nella Riviera Maya. La bellezza della natura e delle acque cristalline è offuscata dalla confusione e dal turismo. A Tulum, per esempio, non è più possibile vedere la spiaggia dal lungomare, interamente occupato da resort e da hotel di lusso. Per poter arrivare al mare occorre, con un po’ di fatica e pazienza, cercare un passaggio che permetta l’accesso alla spiaggia quasi sempre a pagamento.
Anche questo è il Messico, forse con qualche nuvola in più.

 

C’è molto turismo anche a Cozumel e a Holbox ma restano due isole da esplorare con atmosfere e panorami completamenti differenti.
Nella prima ci si può perdere per poi fermarsi ad ammirare il tramonto. Ci sono ancora piccole botteghe, con colori sgargianti in tipico stile messicano, e alcune case hanno il loro altarino privato. Nel periodo natalizio poi i messicani danno sfogo alla loro creatività realizzando grandi presepi decorati con tante luci.
Ad Holbox, invece, con le sue dimensioni ridotte e le strade di sabbia, è più difficile perdersi ed è il posto giusto per lasciarsi incantare dalla natura.

 

Spostarsi in Messico è semplice, con mezzi pubblici oppure con piccoli bus condivisi a stretto contatto con i messicani e la loro tranquillità.

 

Ovunque, per fortuna, un giro di mezcal e del delizioso guacamole, preparato con varianti differenti, fanno sempre stare bene.