
Ehi, prof!
Amico, prepara una birra, ancora meglio se hai del whisky irlandese: Frank è venuto a trovarti.
Dopo quella volta che ti ha commosso con la storia della sua infanzia, ora ti racconterà del mondo visto da una cattedra – non ha importanza se di scuole professionali o del liceo più chic di Manhattan… quello che conta davvero è che la scuola è prima di tutto scoperta e conquista di libertà.
E vabbé ma qui si parla degli Stati Uniti, penserai. E invece no: già dalle prime pagine tutto ti suonerà familiare, ricordi impensati si potrebbero schiudere, spazi e odori accantonati dalla memoria; un vociare che riaffiora, uno scoppio di risa, il balenare di sguardi e gesti, la volta che ti sei aperto con i tuoi compagni, un’improvvisa curiosità, quelle spacconate dall’ultimo banco, la fine di venti minuti di noia, la polvere di gesso che si alza dalle pieghe del cancellino, quel supplente troppo timido…ora che hai fatto strada, che cosa sono stati i tuoi anni trascorsi a scuola? Sono stati brandelli di tempo infinito, sono stati tempo fuori dal tempo, e ci vuole un libro per ricordartelo, ma non uno qualunque.
Ci vuole questo libro: spontaneo, sincero, spassoso, toccante; è il libro meraviglioso di un professore, anzi di un prof, che ti guarda negli occhi, che è pronto ad abbracciarti, a piangere e a brindare con te.