
Gli squali
Scommetto che il titolo del romanzo ti ha fatto subito pensare male. E invece leggi un po’:
– Muoviti, continuai. Anche restando qui, devi muoverti. Se stai fermo, muori. – Come gli squali! Esclamò Anna di colpo. Certe specie devono nuotare senza sosta per non soffocare o per non cadere sul fondo del mare.
Gli ‘squali’ del romanzo sono in realtà adolescenti in uscita dal liceo, immersi nel tragitto complicato e affascinante tra il non più e il non ancora, quando si chiude una volta per tutte un libro e se ne apre un altro: c’è quindi il tipo malinconico, l’insicuro, l’impaziente, lo spavaldo, il concreto, l’equilibrato, l’ambizioso… c’è il rischio, leggendo la storia che lega questi ragazzi della provincia veneta, che tu possa per un attimo riconoscere quello che sei stato.
La trama del romanzo in realtà è semplicissima: Max, protagonista e narratore, progetta una app geniale; un incubatore di startup di Roma gli offre l’opportunità di sviluppare e perfezionare l’idea e lui, appena terminato l’esame di stato, accetta: la sua scelta ne comporterà altre, di più non ti posso dire.
Il testo si legge in poche ore, è inquadrabile nel genere del romanzo di formazione e scorre limpido, garbato, a tratti struggente, animato dalla freschezza di un autore ventitreenne da seguire con curiosità.