
La donna giusta
Lei, lui e l’altra. Un triangolo sì, ma raccontato in modo originale dai punti di vista di tutti e tre i protagonisti della vicenda (più un quarto personaggio).
Lei. In una pasticceria di Budapest, davanti ad un gelato al pistacchio, una donna racconta alla sua amica di suo marito, di come è cambiato il loro rapporto negli anni del matrimonio e della scoperta della passione del marito per un’altra donna.
«Capii che mio marito, che credevo fosse completamente mio, da cima a fondo, come si suol dire, del quale pensavo di possedere tutto, persino i segreti più profondi della sua anima, non mi apparteneva per niente, era invece un estraneo che di segreti ne aveva, eccome.»
Lui. In un caffè di Budapest il marito – in modo inaspettato e sentito- racconta ad un amico del rapporto con la moglie e della passione per un’altra donna talmente travolgente che l’ha portato a divorziare, risposarsi e tornare di nuovo solo.
«Tu ora vieni a dirmi che sono un uomo ferito, pieno di risentimento. Qualcuno mi ha ferito. Forse quella donna, la mia seconda moglie. O forse la prima. Qualcosa è andato storto. Sono rimasto solo, ho attraversato gravi crisi emotive. Sono pieno di collera. Non credo nelle donne, nell’amore, nel genere umano.»
L’altra. In un albergo a Roma, lei racconta all’amante di una sua passata relazione con un uomo molto ricco che ha lasciato la moglie per sposarla.
«Mio marito? Come ti dicevo, era un signore. Ma non lo era fino in fondo e incondizionatamente. E sai perché?…Perchè si offendeva.»