
L’ordine del giorno
Monografia storica dal taglio narrativo, L’ordine del giorno è un piccolo gioiello che inquadra due momenti significativi della catastrofica parabola nazista.
Il primo è la saldatura con la grande industria tedesca, indispensabile fonte di finanziamento in un frangente nel quale le casse del partito erano vuote. Cruciale a questo proposito è l’incontro del febbraio ‘33 con 24 dirigenti di colossi industriali (Bayer, Siemens, Opel, Krupp…) “impassibili come ventiquattro macchine calcolatrici, alle porte dell’inferno”.
Il secondo episodio è l’annessione dell’Austria, ricostruita con ricchezza di dettaglio, vedi il ‘colloquio’ tra Hitler e Schuschingg da cui partì l’escalation.
Nella tragicità dei fatti, Vuillard non perde di vista l’elemento ridicolo, evidente nella fissazione nazista per la forma, nelle telefonate inverosimili per depistare le spie, nelle impensabili approssimazioni dell’esercito tedesco (l’avanzata su Vienna dei panzer si arenò per un problema di rifornimenti, Hitler incazzato nero).
L’ordine del giorno è un’opera tanto breve (meno di cento pagine) quanto intensa, unione perfetta tra la varietà espressiva della letteratura e la rigorosa oggettività della storia.