
Love after love
La scelta del mood è stata tutt’altro che semplice.
“Love after love” è tormentato ma non è solo questo, abbraccia diversi stati d’animo anche contrastanti. Con una copertina così non poteva essere diversamente.
Non manca nulla: c’è l’amore ma c’è anche la sofferenza, si incontrano l’amicizia e la solitudine, trovano casa la passione, la disperazione, la rabbia e la gioia, ci sono ingiustizie e c’è anche tanta speranza, si invecchia e si cresce.
Cosa lega Betty, suo figlio Solo e Mr Chetan?
Betty ha vissuto con un marito violento; Solo non ha mai superato la perdita del padre e cerca in qualche modo di mettere a tacere la sua sofferenza; Mr Chetan non trova la liberà di esprimere il suo essere sull’isola di Trinidad, dove non si può vivere l’omosessualità alla luce del sole.
Non l’ho divorato anche se è molto avvincente e la curiosità di sapere che ne sarà dei tre protagonisti è tanta. È stato più un percorso terapeutico intenso che consiglio perché riesce a toccare le corde giuste.