
Non è la fine del mondo
“Ed è proprio in questo momento che sento il tuono della fine del mondo. Adesso sì, posso dirlo senza temere di esagerare, perché quando perdiamo i nostri sogni è mille volte peggio di quando perdiamo qualcosa di reale. È quello il momento in cui non ci resta più niente”.
Ma Emma non molla. Incassa il colpo, ci sta male, si sente confusa ma poi riesce a rialzarsi e a ritrovare la sua strada.
Insegue i suoi sogni e quando si trova di fronte ad un bivio, segue il consiglio del suo amico scrittore Tameyoshi Tessai:
“…È semplice. Tanto più semplice di quel che lei stessa crede: la scelta giusta è sempre quella che le dà gioia al solo pensarci”.
Perde il lavoro in una società di produzione cinematografica e dopo un po’ di delusioni si rende conto che solo la “bellezza” la salverà. Così si reinventa in un ambiente tutto nuovo, in un bellissimo e piccolo paradiso di colori, sotto la guida di Vittoria.
L’incontro, subito poco fortunato, con il Produttore segnerà il suo futuro.
“Così mi dico che il bello di una vita che spesso è stata opaca è che mi ha insegnato ad amare la bellezza degli eccessi di colore, a saperli fissare nel cuore, dove risplendono vividi, incontaminati”.