Spatriati

Spatriati

“La nostalgia altro non è che un piacere distillato e persistente”

 

Lentamente, anno dopo anno, si entra in sintonia con gli “Spatriati” e con le parole dell’autore che, alla fine, lasciano un bel segno.

 

Dedicato a chi si sente interrotto, disagiato, con la bussola impazzita.
Come Claudia e Francesco, uniti da un legame speciale al quale non è necessario dare un nome.
È un’unione profonda, unica e senza riserve, grazie alla quale negli anni, dai tempi del liceo fino all’età adulta, si sono sostenuti senza vergogna e senza giudizio.

 

Claudia, altissima con i capelli rossi e l’animo ribelle che trova rifugio a Berlino dove cura le sue ferite; Francesco, con la carnagione scura, soprannominato da sua madre “Uva nera”, più intimorito e trattenuto, a fatica riesce a staccarsi dalle sue radici.

 

– Ti ricordi la storia dell’albero capovolto?
– No.
– Platone, l’uomo è un albero capovolto, ha le radici in cielo.
– Io mi sento come il limone di casa tua, ce le ho ben piantate qui.
– E invece no, proprio tu fra noi sei quello che le ha in cielo, devi solo rendertene conto.
– E tu?
– Frank, io ho tagliato le radici, sono un tronco pronto a germogliare.

 

 

 

Autore:
Mario Desiati
Lingua:
Italiano