Via delle Botteghe Oscure

Via delle Botteghe Oscure

Colpito da una grave amnesia, a distanza di anni un uomo cerca tracce della sua identità perduta.
Tra le nebbie della memoria, lo guida un impercettibile filo di Arianna, che lo farà risalire agli anni traumatici dell’occupazione nazista.
Informazioni catturate per caso, vecchie fotografie in cui stenta a riconoscersi, cartoline dimenticate, scatole di oggetti salvati dal tempo, sembrano resti galleggianti di una nave perduta negli abissi.
E poi ci sono i possibili testimoni della sua esistenza, personaggi che attingendo ai ricordi riportano alla luce un volto, una strada, una storia.

Ma come in un marchingegno di scatole cinesi, ogni storia ne contiene un’altra, le interconnessioni sono infinite e non c’è mai una sola direzione. La memoria del protagonista si rianima sotto forma di piccoli impulsi, di bagliori, di flash istantanei, ma nel mosaico instabile che lentamente si configura non c’è nulla di definitivo – nemmeno il nome. Il dato di fatto è l’evanescenza, il ritorno al nulla da cui l’essere umano si è momentaneamente staccato.

 

Così nella vicenda, a cominciare dal finale, rimangono nodi irrisolti; perché siamo materia labile, nel nostro incessante dissolverci restano solo “fugaci frammenti di sogno che uno cerca di afferrare al risveglio”.

 

Come sempre, Modiano riesce a condensare in duecento pagine un materiale narrativo che altri avrebbero sviluppato in seicento. ‘Via delle Botteghe Oscure’ (nome non casuale) è un romanzo avvincente, serrato, scorrevole nonostante la struttura labirintica e gli improvvisi salti di tempo. Ed è anche sottilmente frustrante, come un giallo in cui una nebbia ostinata non permette di identificare l’assassino.

 

 

Autore:
Patrick Modiano
Lingua:
Italiano