Cartoline da Cuba con il cuor contento

Da Cuba torni con il cuor contento.

Ci siamo stati nel 2018 pensando di essere in ritardo e temendo di aver perso la “vera” Cuba. In tanti ci avevano detto che ormai era tutto cambiato, che non ne valeva più la pena, ma siamo due curiosi di natura, ci piace controllare di persona 🙂 e così ci siamo andati lo stesso: per fortuna perché è ancora molto vera!

È stato uno dei viaggi dove abbiamo conosciuto più persone e che ricordiamo sempre con tanto affetto.
Appena messo piede sull’isola siamo stati travolti dall’accoglienza e la solarità dei cubani. Alle cose belle ci si abitua in fretta.

 

 

Come sempre siamo partiti senza programmi e prenotando solo le prime notti a L’Avana in una casa particular, convinti di poterci organizzare giorno per giorno collegandoci direttamente ai siti. Così non è stato. Ci siamo subito abituati a grattare il codice della scheda – la tarjeta – e a sederci sulla panchina di un parco all’ombra di qualche albero oppure nelle piazze dei paesini per cercare la connessione.
Come ci si abitua in fretta al calore di Cuba, altrettanto rapidamente ci si abitua ad una connessione scarsa e rara. Tanto non serve per trovare una sistemazione. I proprietari delle case hanno creato una loro rete che funziona benissimo: comunicata la destinazione, cercano nel grande libro dei contatti il numero di telefono del proprietario e chiamano. Prenotazione andata a buon fine!
Se vi siete trovati bene, vi piacerà anche la casa che vi consigliano, malgrado la maggior parte delle volte i proprietari non si conoscano. In caso non dovesse piacere – a noi una sola volta è capitato perché la stanza era veramente buia e angusta- basta ringraziare e spiegare che si cerca altro, rimettere lo zaino in spalla e suonare il campanello di un’altra abitazione contrassegnata dal logo blu e che ispira di più.

 

 

Come dicevamo, i cubani sono generosi dal punto di vista della disponibilità e ci tengono a far stare bene i propri ospiti. Sono sempre pronti per due chiacchiere – che si trasformano in lunghi discorsi – a raccontare del loro sistema, del passato (specialmente del passato!) e di come vivono.
Così può capitare di passare intere serate sulla sedia a dondolo sfogliando l’album dei sedici anni di una delle figlie. Per l’occasione alle ragazze viene stampato un book fotografico, custodito tra gli oggetti preziosi, a volte nascosto sotto i cuscini del divano.
Non è per niente insolito trascorrere una serata a parlare di musica e del loro Paese con i ragazzi del posto, come è successo a Santa Clara.
Le occasioni per un confronto non mancano mai e Cuba ha una storia così intensa che quando pensi di aver capito, arriva sempre qualcosa o qualcuno che ti fa ricredere e le tue convinzioni vengono smontate.

 

L’ospitalità viene anche trasmessa con il cibo, in particolare con le colazioni (che adoro): un trionfo di colori e di frutta. Assaggiato una volta il succo di guayaba dal colore rosa e con un sapore dolce e morbido, non ne puoi più fare a meno. Attenzione perché la stessa dipendenza la può dare il succo di mango, di un’intensità unica e avvolgente.

 

Le case particular sono la sistemazione perfetta per venire a contatto con la vera Cuba, dalla frenesia de L’Avana alla pace di Vinales.

 

 

Cuba è da esplorare, prendendosi tutto il tempo: gli spostamenti sono molto lenti. I posti sui mezzi pubblici per gli stranieri spesso sono tutti prenotati, soprattutto se non si fanno programmi a lungo termine perché ci si lascia ispirare dal posto (siamo riusciti a prenotarli solo per un paio di spostamenti). L’alternativa sono i taxi collettivi, un po’ più costosi ma più rapidi, che caricano più passeggeri anche per lunghe tratte e portano in ogni destinazione. Questi taxi sono davvero un’avventura…sempre in compagnia. Proprio durante gli spostamenti che possono durare anche tutto il giorno, si conoscono altri viaggiatori che poi può capitare di ritrovare in altre città. E dopo ore e ore trascorse al caldo, magari nel retro di un furgone al quale sono state aggiunte delle panche, si diventa subito amici e compagni di viaggio. Ci è capitato di trascorrere parti di vacanza con amici conosciuti in queste occasioni, di stare spiaggiati sotto il sole caraibico e di incontrarli in qualche locale e passare la serata bevendo mojito. Ecco…il mojito. È d’obbligo sedersi sul terrazzo di qualche locale, ammirare la vista all’ora del tramonto sorseggiando il mojito, quello vero.

Cuba è così, ti abbraccia e ti travolge.

Da Cuba torni con il cuor contento ma anche con un po’ di nostalgia.